Nasce a Torino l’idea che permette di abbattere le barriere nel mondo dell’arte. Si chiama “ Espositore for all ” ed è il primo espositore, appunto, che intende rendere accessibili i musei per le persone con disabilità, siano esse cieche, sorde o in carrozzina. Realizzato dalla startup “New Planet 3D”, è stato poi esposto all’interno della Sala dei Templi di Diana alla Venaria Reale, dove resterà in mostra fino al 31 dicembre di quest’anno.
Il progetto è unico al mondo ed è frutto di una enorme collaborazione che ha messo insieme varie realtà del territorio: “Torino + Cultura Accessibile”, “CPD Consulta Persone in Difficoltà”, “ISITT Istituto Italiano per il Turismo per Tutti”, “Tactile Vision Onlus”, “UICI Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti” di Torino e “l’Istituto dei Sordi” di Torino.
Non solo un prototipo, ma sarà sul mercato a partire dal prossimo anno (in Europa e negli USA avrà un costo base di circa 6.000 euro con tempi di consegna di 30 giorni) per permettere a chiunque, con disabilità fisiche, cognitive o sensoriali, di entrare finalmente in contatto con la bellezza e la cultura. Una sfida che da anni il mondo della disabilità chiede di poter vincere attraverso soprattutto l’utilizzo della tecnologia. La risposta, in questo caso, è arrivata da Dario Suppa e dal suo team, specializzato nella stampa 3D, ideando una struttura facile da assemblare e formata da un semplice ripiano che sosterrà l’oggetto riprodotto che gli utenti potranno poi “scoprire” toccandolo, ma anche ascoltando la sua descrizione (un messaggio audio unidirezionale per non disturbare gli altri visitatori e tradotto in ben nove lingue) o guardando un video di spiegazione in LIS accompagnato da sottotitoli ad alta leggibilità.
Un’esperienza, tra l’altro, utile non solo alle persone con disabilità ma anche ai bambini che hanno dimostrato subito di apprezzare l’opportunità tattile durante le visite guidate che vengono realizzate in collaborazione con le scuole. Un’occasione in più per far capire che, in fin dei conti, un Paese più accessibile è un Paese migliore per tutti, non solo per le persone con disabilità.