Negli ultimi anni, grazie ad internet, ho potuto constatare come la tecnologia al servizio della disabilità stia facendo passi da gigante.
Collaborando con DisabiliNews e visitando altri siti che, come esso, sono specializzati nella vendita di ausili per la disabilità ho scoperto un mondo del quale, sino a pochi anni fa, ero completamente all’oscuro. Fino ad allora, per quanto ne sapessi, le possibilità tra le quali scegliere si contavano sulle dita di una mano, e non erano nemmeno così entusiasmanti.
Invece, mi sono reso conto in seguito, vi è una miriade di possibilità tra le quali scegliere.
Si va dalle carrozzine elettriche verticalizzanti, che permettono al disabile di stare “in piedi” e di raggiungere altezze che prima gli erano precluse, alle carrozzine elettriche 4×4 Off Road/Fuoristrada, che garantiscono una libertà mai avuta prima. Vi sono poi i sistemi su due ruote basculanti che permettono al disabile di entrare in spazi minimi potendo così andare veramente ovunque si voglia.
Per non parlare poi delle carrozzine a spinta leggere ed ultra leggere, in carbonio ad esempio, dal peso minimo e completamente regolabili per garantire la massima fruibilità. Stesso discorso vale per quelle sportive, dal tennis al rugby, sino al ballo.
Infine vi sono la domotica, per una casa accessibile, e le auto adatte alla guida di un disabile.
Tecnologie e ausili per la disabilità
Tutto ciò è entusiasmante e ti permette di sognare una vita in completa libertà ma, ahimè, il sogno molto spesso rischia di rimanere tale.
Sì perché, accanto alle specifiche tecniche di questi ausili troverete quasi esclusivamente due scritte, “parzialmente riconducibile dal nomenclatore tariffario ASL” o “non è a nomenclatore tariffario ASL”, che stanno semplicemente a significare che, se li vuoi, te li devi pagare parzialmente o interamente.
Ora, come ben sappiamo i costi di questi ausili sono molto elevati ed è impossibile per le tasche di una persona disabile potersi permettere o anche solo poter pagare una parte consistente della cifra.
Sta proprio qui il dunque, l’aspetto triste di questa vicenda, che sa quasi di presa in giro: il vedere che esistono tecnologie simili ma dove constatare che sono inarrivabili.
La politica dovrebbe garantirci l’accesso a tali tecnologie perché per noi questi ausili non sono un vezzo ma una garanzia di libertà e uguaglianza.