Grande polemica in quel di Lecco a seguito della pubblicazione di un bando volto all’assunzione di tre vigili.
Il concorso consente la partecipazione alla selezione anche ai candidati con gravi disabilità, malgrado gli incarichi da assegnare non siano riferiti a posizioni di tipo amministrativo, bensì la ricerca sia di agenti da collocare su strada, che devono possedere specifici requisiti.
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L’assessore difende la decisione presa
Dal canto suo, l’assessore Francesca Bonacina ha voluto difendere la decisione presa nel bando, sostenendo come il riferimento alla nota legge n° 104/92 nasca da un pensiero voluto, ossia quello di permettere l’accesso a questo lavoro anche a chi ha un’invalidità.
Secondo la donna, alcune forme di invalidità sono assolutamente compatibili con le mansioni attribuite ad un vigile e la decisione è stata quella di non filtrare a monte, bensì a valle, verificando successivamente la compatibilità del singolo candidato in modo da istituire una procedura più legittima e non discriminatoria.
La bocciatura del sindacato
Stefano Lulli, responsabile a livello nazionale dell’OSPOL, ha però espresso dei forti dubbi in merito al bando.
L’uomo, dopo aver premesso che per la salvaguardia della categorie protette sia già prevista la legge n° 68/99, ha sostenuto che tali categorie debbano essere inserite nei posti ad hoc e non all’interno di un corpo di polizia, perché una persona con disabilità non potrebbe svolgere determinati compiti.
Dal suo punto di vista, il Comune dovrebbe assegnare a questi lavoratori delle mansioni più adeguate, che garantiscano loro un buon inserimento senza metterli in difficoltà.