Laura Moore è una giovane mamma inglese di un bambino di 8 anni, William, che ha una paralisi cerebrale quadriplegica.
La donna è una delle voci principali della campagna #changingplaces, volta a spingere gli esercizi commerciali a fornire spazi totalmente equipaggiati, affinché le persone con gravi disabilità possano cambiarsi in maniera dignitosa e senza rischi.
Qualche giorno fa, Laura ha pubblicato sul suo profilo Twitter alcune foto che mostrano la situazione dei bagni di una filiale dell’importante compagnia John Lewis.
Qui, a causa della mancanza di opportune strutture che le permettessero di alzarlo manualmente in maniera sicura, la Moore è stata obbligata a posizionare il figlio sul pavimento, in condizioni sicuramente non igieniche e degradanti.
Approfondimenti
Laura Moore: ‘A mio figlio viene tolta la dignità’
Laura ha spiegato come lo strumento principale di cui si necessita in questi casi sia un montacarichi, poiché altrimenti il sollevamento diventa troppo complicato, a meno che non venga effettuato da due persone; inoltre, nel momento in cui i piccoli superano i tre anni, risultano troppo alti e pesanti per potersi avvalere dei supporti per bambini.
Finché non avverranno dei cambiamenti significativi, dunque, tanti altri ragazzini come William si vedranno togliere quotidianamente la dignità.
La risposta dell’azienda
E mentre la battagliera mamma britannica ha trovato un grandissimo sostegno da parte degli internauti, dal canto suo la compagnia della quale si è lamentata ha fatto arrivare una risposta per conto di un portavoce:
“Abbiamo bagni per i clienti con disabilità e servizi per genitori e bambini nei nostri esercizi; purtroppo, però, a causa dello spazio limitato, non siamo in grado di apportare i cambiamenti desiderati da Changing Places nei locali già esistenti”.
Ad ogni modo, è stato anche aggiunto che l’azienda sia in fase di studio di fattibilità per l’inserimento di montacarichi e strutture atte ad agevolare il cambio nei nuovi punti vendita.