È possibile reagire con forza e coraggio a un incidente che spedisce per sempre un ragazzo estroverso ed estremamente attivo sulla sedie a rotelle? Secondo Mattia Cattapan la risposta è si, seppur non senza difficoltà e scoramento iniziale, che vanno accettate e metabolizzate secondo i propri tempi.
Questo inesauribile uomo dimostra infatti ogni giorno a tutti noi che con la giusta dose di determinazione è possibile superare ogni tipo di difficoltà, trasformando le tragedie che la vita pone sul nostro cammino in opportunità per fare del bene a sé stesse e soprattutto agli altri.
Approfondimenti
La vita di Mattia Cattapan prima dell’incidente
Talvolta una passione è talmente intensa che si dice nasca direttamente con noi. Nel 1996, a soli 6 anni, Mattia Cattapan riceve la sua prima moto da cross, mostrando subito la propria attinenza a questo sport così adrenalinico ma spesso molto pericoloso.
Affascinato dall’officina KTM situata proprio davanti alla porta della sua casa, il provetto pilota inizia da prima a guardare gli adulti destreggiarsi in quel mondo e poi a partecipare attivamente nella riparazione dei mezzi portati presso il locale dai clienti.
La dedizione al quel settore è così totalizzante da convincere un giovane Mattia Cattapan a ritirarsi dalla scuola, mai molto amata, e iniziare a lavorare per mettere da parte il denaro necessario a comprare prima i pezzi e poi la moto dei propri sogni, assemblandola in base all’esperienza accumulata dagli anni di semplice osservatore.
A 16 anni riesce così ad acquistare il primo modello da Enduro, una KTM 125 nuova fiammante che può sfoggiare con gli amici e nei circuiti dedicati, dove inizia a spiccare per le sue doti da pilota quasi consumato.
Il suo percorso inizia quindi dal Campionato del Triveneto, grazie al prezioso aiuto di Matteo Rubin, nel 2000 campione mondiale di Enduro e ottimo maestro.
Con l’avvento della maggiore età il ragazzo decide di fare un ulteriore salto di qualità, regalandosi un modello 450 definito di ferro per le prestazioni al limite che è in grado di garantire su ogni tipo di terreno, anche quello più impervio.
Nel 2012 la mentalità di Mattia Cattapan diventa quella di un vero atleta, iniziando ad allenarsi duramente in palestra e classificandosi terzo in un’importante competizione internazionale, tanto da culminare l’anno seguente con l’acquisto della moto dei sogni, una KTM 2013.
Il momento dell’incidente e la reazione di Mattia
Il 3 marzo 2013 il ragazzo si appresta a partecipare a una gara in Friuli Venezia Giulia presso Sicile, un circuito piuttosto difficile dove nota subito un avvallamento del terreno che potrebbe risultare pericoloso durante la corsa.
Purtroppo quel dosso si rivela invece fatale, provocando una brutta caduta con la conseguente frantumazione di due vertebre: subisce così alla quarta e quinta vertebra dorsale lesione permanente, oltre ad danno permanente al midollo spinale osseo.
La diagnosi è quella di una paraplegia irreversibile, che da quel giorno costringe il campione a muoversi esclusivamente su una sedia a rotelle. Di quel momento ricorda ogni dettaglio, essendo sempre rimasto lucido e cosciente e avendo capito subito che l’uso delle gambe era ormai compromesso per sempre.
Allo sgomento iniziale è seguita una reazione incredibile, che ha portato a un percorso di riabilitazione efficace e a imparare nuovamente da capo tutto quello che è alla base della quotidianità di ogni persona, come lavarsi e vestirsi.
Come dichiarato in una sua recente intervista è stato proprio Mattia a infondere coraggio a tutta la sua famiglia, capendo di dover necessariamente imparare a convivere con la disabilità senza piangersi addosso e cercando di cogliere quello che di bello la vita aveva ancora da offrire.
Nel primo periodo il sogno di gareggiare con le moto sembrava davvero lontano, ma mai del tutto tramontato nel cuore di questo ragazzo coraggioso, che ha saputo piano piano trovare gli agganci giusti che credevano in lui ed è riuscito a costruire un kart su misura delle proprie esigenze.
Mattia = tenacia, con un motore al posto del cuore!
Con comandi al volante ha così ribadito ancora una volta il suo valore di pilota, prima partecipando ad alcune iniziative benefiche di associazioni no profit e poi prendendo parte a vere e proprie competizioni per gareggiare contro atleti normodotati nella categoria kart e cross kart, culminando il suo percorso di crescita con l’affascinante esperienza della Mille Miglia 2020.
Dopo Regazzoni, infatti, è stato il primo atleta disabile a guidare l’Alfa Romeo 1900 TI Super, rimessa a nuovo per l’occasione dopo l’incidente del 2002 per gareggiare come atleta disabile in Italia contro atleti normodotati. In questo modo il mondo della corsa ha aperto le porte a quello delle persone diversamente abili, non più vedendo i limiti fisici come una vergogna ma semplicemente come una condizione differente.
Mattia racconta con entusiasmo i giorni della gara, quando ha potuto visitare posti magnifici in giro per l’Italia e ha capito finalmente di avercela fatta.
Mattia Cattapan e il sociale, CROSSabili e non solo…
Proprio questo è il messaggio che Mattia intende veicolare a tutte le persone che affrontano una situazione di difficoltà come la sua, dimostrando che con una generosa dose di determinazione e ottimismo è possibile raggiungere anche i risultati più insperati.
Molti dei soldi guadagnati nella sua attività il ragazzo li destina alla fondazione CROSSabili.
Questa è una realtà da lui creata come associazione no profit che offre alle persone con disabilità una serie di attività finalizzate all inclusione alla condivisione al divertimento all autonomia e allo sport.
Una persona come lui, che mai avrebbe pensato di poter tenere conferenze e discorsi, oggi viaggia per il paese cercando di incentivare gli individui alla giusta reazione, coinvolgendoli in iniziative divertenti e stimolanti.
Ultimamente si è anche ritrovato a gareggiare per esibizioni Eicma o nella categoria di kart cross, prendendo parte solo nel 2019 a ben 52 differenti eventi.
Guarda il Video CROSSabili all’opera! Un team esplosivo
Mattia porta spesso la sua storia anche all’interno degli ospedali, dove i bambini con gravi patologie lo ascoltano con attenzione e cercano di trarre il giusto esempio dalle sue parole, quelle di una persona che ha trovato una nuova consapevolezza dentro sé stesso e ha saputo rivoltare una tragedia a proprio vantaggio.
Nelle interviste afferma infatti di frequente che la sua nuova vita vale 100 volte di più di quella precedente, in quanto ha imparato ad apprezzare e godere delle piccole soddisfazioni quotidiane, senza mai darle per scontate.
Ogni centimetro del suo percorso è stato infatti conquistato con le unghie e con i denti, potendo affermare con coscienza di meritare tutto il successo ottenuto grazie a un carattere forte e molto combattivo.
Il consiglio di Cattapan, che traspare da ogni momento della sua vita, è quello di ringraziare comunque la vita per ciò che è in grado di offrire, anche se in alcuni frangenti sembra che la stessa abbia voltato le spalle per sempre.
Sembra un messaggio scontato ma non lo è affatto, poiché la sua testimonianza dimostra che dopo la tempesta, inevitabilmente, spunta sempre il sole.
Visita il sito web dell’associazione CROSSabili al link: www.crossabili.it
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