Michael J Fox e il Parkinson, celebre Star del film il Ritorno al Futuro

Michael J Fox è sicuramente uno dei volti più noti e amati di Hollywood. È stato il protagonista di tanti film di successo che hanno fatto la storia del cinema e di diverse serie televisive molto apprezzate dal pubblico. L’ attore è conosciuto in tutto il mondo come il più importante testimonial della lotta al morbo di Parkinson, malattia con cui con cui convive dal 1991.

Attivista impegnato, Michael J Fox ha fondato la The Michael J. Fox Foundation for Parkinson’s Research. È, infatti, un sostenitore convinto della necessità che si compiano ulteriori ricerche scientifiche sulla temibile malattia e che si supportino adeguatamente i malati e le loro famiglie.

Michael J. Fox è nato in Canada. Appassionato di hockey sul ghiaccio, scrittura e chitarra durante la sua prima giovinezza, ha intrapreso la carriera di attore all’età di 15 anni. A 18 anni si è trasferito a Los Angeles e ha iniziato a farsi conoscere per il suo ruolo nella serie televisiva Casa Keaton (Family Ties).

Nel 1985, l’attore ha ottenuto la consacrazione definitiva con il ruolo di Marty McFly in Ritorno al futuro, il film che lo ha reso famoso in tutto il mondo. Nel 1991 a Michael J Fox, a soli 29 anni, viene diagnosticato il morbo di Parkinson. La malattia ha rallentato notevolmente la sua carriera e, da allora, ha recitato solo in ruoli minori. Si è ritirato dalle scene nel 2020.

Michael J. Fox biografia: infanzia e adolescenza

Michael Andrew Fox è nato il 9 giugno 1961 ad Alberta, in Canada, da William Fox, un agente di polizia membro delle forze armate canadesi, e Phyllis, attrice e impiegata. A causa della carriera militare del padre, la sua famiglia era costretta a spostarsi continuamente di città in città. Nel 1971, a seguito del pensionamento di William, tutta la famiglia Fox riuscì a stabilirsi definitivamente a Burnaby, BC (Vancouver).

Il piccolo Michael amava lo sport e, in particolare, l‘hockey su ghiaccio, come tanti suoi coetanei canadesi. Il suo sogno più grande, all’epoca, era di giocare nella National Hockey League. Purtroppo, la sua statura non gli consentì di realizzarlo: Michael non era, infatti, alto abbastanza per diventare un giocatore di hockey professionista.

Durante l’adolescenza, oltre alla passione per l’hockey, che continuava comunque a praticare, Michael iniziò a coltivare un’altra grande passione: la musica. Imparò, infatti, a suonare la chitarra. Inoltre, scoprì di avere un talento straordinario per un’altra arte, la recitazione che, negli anni successivi, diventò la sua professione.

confronto Michael J Fox oggi e ieri

 

Gli inizi della carriera come attore

Scoperto il suo talento e innamoratosi perdutamente del teatro, Michael J Fox, molto più maturo della sua età, a soli 15 anni decise di mettersi alla prova. Partecipò, infatti, ai provini di selezione per una serie della televisione canadese, Leo and Me. Il ragazzino, spontaneo, simpatico e pieno di energia, impressionò i selezionatori e ottenne, così, il ruolo, il primo di tanti.

Compiuti i 18 anni, Michael J Fox tentò di nuovo la sorte lasciando il Canada, dove aveva cominciato a essere famoso, per trasferirsi in California, a Los Angeles. Qui, il giovanissimo attore cominciò una lunga gavetta interpretando piccoli ruoli fino ad arrivare al 1982, uno degli anni più importanti di tutta la sua carriera. Fu in quell’anno, infatti, che arrivò la grande occasione: venne scelto per il ruolo di Alex Keaton nella serie della NBC Family Ties (in Italia, la conosciamo come Casa Keaton).

Il ventunenne Fox interpretava un adolescente dalle idee piuttosto conservatrici, figlio di una coppia di ex hippie. Un personaggio irresistibile e l’interpretazione decretò la consacrazione definitiva dell’interprete. Fu osannato dalla critica come una promessa sulla quale si riposero grandi aspettative.

Family Ties durò addirittura sette stagioni (dal 1982 al 1989), distribuite in tantissimi Paesi. Michael J. Fox diventò una star internazionale con ammiratori in ogni angolo del globo. Grazie al ruolo di Alex, Fox vinse diversi premi importantissimi. Ricordiamo, tra i tanti, tre Emmy e un Golden Globe.

Inoltre, sul set della sitcom, Fox si innamorò di Tracy Pollan, l’attrice che interpretò, per una stagione, la ragazza di Alex. I due si sposarono poco dopo. Durante i sette anni in cui Fox recitò in Family Ties, gettò le basi per il suo grande salto nel mondo del cinema. Nel 1985 ottenne il ruolo per il quale lo ricordiamo tutti: Marty McFly del mitico Ritorno al futuro.

Ritorno al futuro, la trilogia che ha reso Michael J Fox una star mondiale

Il primo film della trilogia di Ritorno al futuro fu girato nel 1985Michael J Fox aveva 24 anni ma conservava l’aspetto di un adolescente. Praticamente, ne dimostrava 17 il che lo rendeva perfetto per interpretare il ruolo di Marty. Nel film il ragazzo ha uno zio inventore. Il geniale personaggio aveva costruito una macchina del tempo dotando una DeLorean di un motore atomico.

Lo zio manda Marty negli anni ’50 del secolo scorso. Il giovane conosce i suoi genitori ancora prima che si innamorassero. Involontariamente, compromette l’inizio della loro storia d’amore e la sua stessa nascita. In extremis, Marty riesce a rimediare, spronando il giovane uomo che nel futuro diventerà suo padre, a essere più audace e intraprendente.

Michael J Fox con Christopher Lioyd e la De Lorian film Ritorno al Futuro

 

Un ruolo rifiutato che diventò una grande occasione per Michael J. Fox

Il produttore del film, Steven Spielberg, voleva assolutamente Michael J Fox nel ruolo di Marty. L’attore, in un primo momento, rifiutò proprio perché già impegnato nelle riprese di Family Ties, la serie televisiva che lo aveva reso famoso.

La parte fu, quindi, assegnata a un altro giovane attore emergente, Erc Stolz. Il regista, Zemeckis, però, non era affatto convinto della scelta. Trovava Stolz poco energico e molto meno empatico di Michael J. Fox! La produzione a questo punto gli propose nuovamente il ruolo e l’attore canadese, finalmente, accettò.

Michael comunque non se la sentì di abbandonare la sitcom a cui doveva il suo grande successo e comincio a lavorare su i due set contemporaneamente.

Tante commedie e un ruolo drammatico indimenticabile

Negli anni ’80Michael J. Fox continuò a mietere straordinari successi con film come Teen Wolf (Voglia di vincere, 1985), il rock Light of Day (La luce del giorno, 1987) e la commedia The Secret of My Success (Il segreto del mio successo, 1987).

Particolarmente apprezzata, da pubblico e critica, fu la sua partecipazione al film di Brian De Palma sulla guerra del Vietnam Casualties of War (Vittime di Guerra, 1989), brutale e viscerale dramma bellico. Non più una commedia, quindi, ma un film completamente diverso in cui Fox ebbe modo di dar prova del suo immenso talento interpretativo.

Il ruolo del soldato Sven Eriksson che si scontra con il bullo interpretato da Sean Penn, sarà sicuramente ricordato come il migliore e più intenso di tutta la carriera di Michael J Fox. Il fallimento al botteghino della pellicola non ha offuscato la grandezza della sua struggente interpretazione.

La diagnosi della malattia di Michael J Fox

Nel 1991, una diagnosi inaspettata e drammatica, cambiò improvvisamente e inaspettatamente il destino di Michael J Fox. Durante le riprese del film Doc Hollywood (Dottore in carriera), Fox si accorse che le sue dita tremavano senza che lui le potesse controllare. Oltre al tremore, una spalla gli cedette mentre stava girando una scena.

Si rivolse a un medico che lo sottopose a una serie di esami accurati. All’apice del suo successo, ancora giovanissimo (non aveva nemmeno compiuto trent’anni), Michael scoprì di essere affetto dal morbo di Parkinson. La diagnosi del grave male lo fece sprofondare in un baratro oscuro di depressione e alcolismo.

Michael J Fox renderà pubblica la sua condizione solo nel 1998.

Michael J Fox e il parkinson: gli anni tra la diagnosi e l’annuncio pubblico della malattia

Nonostante la diagnosi e con grandi difficoltà, Michael J Fox continuò a recitare. Tranne le persone a lui più vicine, il mondo del cinema ignorava il suo stato. Si sapeva, soltanto, dei suoi problemi con l’alcool. Nel 1996 l’attore fu diretto da Peter Jackson in T Frighteners (Sospesi nel tempo), altro film di enorme successo della collaudata coppia Spielberg / Zemeckis, molto affezionata all’attore.

Sempre nello stesso anno, Michael J. Fox recitò in Mars Attacks di Tim Burton: indimenticabile il suo cameo nel ruolo di un improbabile anchorman televisivo. Il 1996 segnò, inoltre, l’ inizio del grande successo della sitcom Spin City dove Fox recitava nel ruolo del protagonista, interpretando un vanitoso vicesindaco di New York City. Purtroppo, nel 2000, dopo tre Golden Globe, Michael J Fox fu costretto a lasciare la serie per l’aggravarsi della malattia.

L’annuncio pubblico della malattia

Michael J. Fox combatté il morbo di Parkinson per sette anni prima di rivelare al mondo di esserne affetto. Nel novembre del 1991, l’attore, a 37 anni, in una intervista alla rivista People, annunciò al mondo intero di aver contratto il morbo di Parkinson. L’annuncio arrivi dopo un intervento chirurgico al cervello per ridurre i tremori causati dalla malattia e dopo gli attacchi spietati dei paparazzi che si interrogavano sulle sue condizioni di salute.

La notizia suscitò l’apprensione dei colleghi e sconvolse e addolorò enormemente i fan.

Michael J Fox riceve l'Oscar onorario per il suo lavoro contro il Parkinson

La fondazione per la ricerca sul morbo di Parkinson

Nel 2000, dopo aver abbandonato definitivamente il set della serie Spin CityMichael J Fox si lanciò in una iniziativa completamente diversa e lontanissima dai suoi trascorsi professionali. Diede vita, infatti, alla Michael J. Fox Foundation for Parkinson’s Research, definita dal New York Times la voce più credibile al mondo sulla ricerca sul Parkinson.

Oggi la Fondazione di Fox è riconosciuta come il più grande ente finanziatore senza scopo di lucro del mondo per la ricerca di cure per il morbo di Parkinson. In tutti gli ambiti, scientifici e culturali, l’attore è molto ammirato per il suo instancabile lavoro a tutela dei pazienti affetti dal morbo e delle loro famiglie e per la sua incondizionata fiducia nella ricerca.

Michael J Fox è convinto che può esserci una cura e sta spendendo la sua vita per fa sì che i ricercatori riescano a individuarla.

Grazie alla fondazione e ai fondi raccolti, gli scienziati sono stati in grado di sviluppare trattamenti sperimentali in grado di ritardare gli effetti collaterali della malattia e migliorare la vita quotidiana dei pazienti. Ne ha beneficiato lo stesso attore, prolungando la sua capacità di recitare per diversi anni (si è ritirato definitivamente dalle scene nel 2020).

Opere letterarie di Michael J Fox

Michael J Fox ha anche scritto e pubblicato alcuni saggi sulla sua condizione, tutti bestseller. L’ultimo suo libro No Time Like the Future: An Optimist Considers Mortality, è stato pubblicato il 17 novembre 2020 (in Italia è uscito a maggio del 2022 con il titolo Il futuro è stato bellissimo. Considerazioni di un ottimista sulla mortalità).

Il suo primo libro l’attore lo pubblicò nel 2002: Lucky Man (Un uomo fortunato), splendida ed emozionante raccolta di memorie. L’ opera è stata acclamata dalla critica e molto amata dai lettori.
Nel 2009, ha pubblicato The Adventures of an Incurable Optimist: il libro appena uscito ha raggiunto la seconda posizione dei libri più venduti del New York Times. Nel 2010 è uscito, invece, A Funny Thing Happened on the Way to the Future, un compendio di saggi.

Michael J Fox con Christopher Lioyd al Comic Con di New York 2022

Michael J Fox oggi

Michel J Fox continua a convivere con il morbo di Parkinson con il sostegno della sua famiglia: la moglie e i quattro figli di cui due gemelli. Ritiratosi dalle scene, si gode un tranquillo e meritato pensionamento pur continuando nella sua azione nella fondazioneMichael J. Fox, dopo la diagnosi è riuscito a lavorare nel cinema per quasi 30 anni dopo la diagnosi, un miracolo secondo i medici che lo hanno seguito.

Il 9 ottobre 2022 la New York Comic Convention ha ospitato una emozionante reunion: a 37 anni dall’uscita di Ritorno al futuro si sono, infatti, incontrati su un palco Michael J. Fox e Christopher Lloyd che interpretava Emmet Doc Brown. L’abbraccio tra i due, salutato con una toccante standing ovation, ripreso dai social media, ha commosso i fan di tutto il mondo.

 

Michael J. Fox e Christopher Lloyd ospiti a “The One Show”

il 14/09/2021

 

Frasi famose di Michael J. Fox

  • Nella prima parte della mia vita sono stato un attore e ho avuto anche un buon successo. Poi è arrivato il momento di trovare qualcuno con cui trascorrere la vita intera. Successivamente, a causa del Parkinson, ho dovuto cambiare prospettiva. Mi sono chiesto: come posso essere ancora utile? C’è qualcosa di particolare nella mia condizione che posso sfruttare per aiutare gli altri? Non avevo intenzione di creare tutto questo (si riferisce alla fondazione, n.d.a.). E’ accaduto così e mi sono lanciato…
  • La felicità è direttamente proporzionale all’accettazione.
  • E’ tutta una questione di controllo. Il controllo è illusorio. Non importa in quale università vai, non importa quale laurea possiedi, se il tuo obiettivo è diventare padrone del tuo destino, hai ancora molto da imparare. Il Parkinson è una metafora perfetta della mancanza di controllo. Ogni movimento indesiderato nella mia mano o nel mio braccio, ogni contrazione che non posso anticipare o arrestare, mi ricorda in ogni momento che anche nel dominio del mio stesso essere, non sono io a tirare i fili. In passato, ho cercato di esercitare il controllo bevendo e l’alcolismo ha solo esacerbato il senso di miserabile disperazione.

 

Social: Michael J. Fox Instagram

Potete seguire le avventure di Michael J Fox dalla pagina Instagram: @realmikejfox

 

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Autore DisabiliNews Redazione

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