Orientamento sessuale e identità di genere: cosa sono?

Si sente sempre più spesso parlare su tutti i moderni mezzi di comunicazione di orientamento sessuale e identità di genere durante accesi dibattiti.

Si tratta di argomenti che spesso suscitano un certo scalpore ma che andrebbero trattate invece come normali condizioni della vita umana da comprendere e accettare per quello che realmente sono, con serenità e tranquillità.

Per capire esattamente quello di cui si sta parlando è però opportuno operare una distinzione e comprendere la differenza, così da potersi fare un quadro preciso da applicare a se stessi e agli altri con i giusti strumenti.

L’aspetto preliminare da ricordare è tuttavia che nessuna persona può essere classificata in maniera netta all’interno di una categoria, poiché presenta tutta una serie di sfaccettature che la rendono unica e irripetibile.

Può comunque essere utile delineare orientamenti e identità, così da potersi riconoscere in un gruppo senza però rimanere prigionieri delle sue caratteristiche in modo troppo categorico.

Cos’è esattamente l’identità di genere?

Si tratta di un concetto che ha iniziato a essere trattato all’interno della nostra società intorno agli anni 60, ma che attualmente occupa numerosi dibattiti di natura culturale.

Quando un essere umano viene al mondo viene definito maschio o femmina in relazione alle sue caratteristiche anatomiche e in particolare all’apparato sessuale che possiede.

Questa è tuttavia una classificazione che non tiene conto di tutta la dimensione psicologica e intima che caratterizza l’individuo, che potrebbe possedere una percezione di se stesso differente da quella che la natura ha imposto.

Per identità di genere si identifica perciò la visione interiore che ognuno di noi possiede e la sensazione di sentirsi un uomo o una donna non solo secondo quella che è la definizione meramente scientifica.

 

Che cos’è la distrofia di genere?

Per questo si tende a parlare di distrofia di genere quando le due realtà sostanzialmente non coincidono. Creando inizialmente una lacerazione interna che deve essere analizzata correttamente. Per portare a un processo di accettazione prima personale e poi di tutte le persone che ci sono attorno.

Alcuni, inoltre, sentono di non appartenere a nessuna delle due categorie, definendo la propria identità fluida e variabile a seconda delle circostanze, prendendo in parte l’una e in parte l’altra senza poter prendere una posizione precisa.

L’intimo umano, infatti, è talmente vasto e variegato che sarebbe davvero limitante fermarsi alla semplice definizione anatomica. Non andando a considerare tutto lo spettro di emozioni che fortunatamente ci attraversano nel corso della nostra vita. Possono anche mutare nel tempo senza che nessuno possa avere nulla da obiettare.

Il consiglio è sempre quello di guardarsi fuori e dentro con amore e rispetto. Accettando anche quelle che sono le fasi di transizione e sentendo con attenzione quello che la coscienza e il pensiero più profondo tentano di comunicare a modo loro.

Inizialmente sarà magari solo una voce confusa ma, se si pone la giusta attenzione, può divenire una strada per raggiungere la serenità e possibilmente anche la felicità.

Nel corso del tempo è stato possibile ideare una serie di definizioni che possano aiutare l’individuo che si trova in un momento di confusione dare un nome al proprio essere.

 

identità di genere

 

Quali sono le identità di genere?

  • Transgender: si tratta di una persona che per atteggiamenti e comportamenti non segue le aspettative legate al suo sesso naturale
  • Cisgender: indica tutte quelle persone che si rispecchiano nel loro genere biologico, legato agli organi sessuali posseduti
  • Transessuale: parliamo di un’evoluzione del trasgender, cioè colui che, resosi conto della dissonanza, ha iniziato un percorso per modificare i connotati e le parti del corpo che riconosce come estranee
  • Genderqueen o genderfluid: sono tutte quelle persone che non ritengano che esista sono una categoria che ci rispecchi, ma che oscillano tra i due generi in relazione alle circostanze e al loro sentire interiore.
  • Agender: terminiamo con quegli individui che non vogliono classificarsi, condizione che talvolta è dovuta a livello anatomico dalla presenza di entrambi gli apparati o di parte di questi.

 

Cos’è esattamente l’orientamento sessuale?

È molto importante saper distinguere questo concetto dal precedente e, seppure riguardano la stessa sfera, differiscono nei riferirsi a situazioni differenti.

Se infatti l’identità di genere guarda alla propria interiorità, l’orientamento sessuale coinvolge il modo di relazionarsi con il prossimo a livello intimo e sentimentale.

L’attrazione non dipende infatti dal tipo di organi sessuali che si possiedono, ma viene influenzata da tutta una serie di sfumature. Non possono essere classificate in maniera rigida e hanno a che fare con la propria indole e anche con la storia personale.

Il sessuologo statunitense Alfred Kinsey, attraverso i suoi studi, ha pensato di creare una scala di valori per capire dove collocare in maniera indicativa gli individui.

Può essere utile per capire quali sono le differenti tipologie, sempre tenendo conto delle inclinazioni personali.

 

orientamenti sessuali

 

Quali sono gli orientamenti sessuali?

  • Eterosessuale: si tratta di persone attratte da individui del genere opposto.
  • Omosessuale: in questo caso la pulsione è provata nei confronti di persone dello stesso sesso. Nel caso delle donne la definizione corretta è quella di lesbica, mentre nel caso degli uomini quella di gay.
  • Bisessuale: ad attirare non è il sesso dell’individuo che si ha di fronte ma la sua persona, quindi non è importante che tipo di organi possegga. Pertanto è possibile vivere relazioni con uomini e donne indistintamente.
  • Pansessuale: si tratta di un’evoluzione più complessa della precedente, secondo una definizione fluida di genere che non include nemmeno le due categorie canoniche ma esula da ogni tipo di classificazione sessuale.
  • Asessuale: alcuni individui non riescono a provare alcun tipo di interesse di natura intima per i propri simili, ma questo non vuol dire che non sono in grado di instaurare sentimenti autentici o relazioni durature.

 

A mancare è la componente meramente passionale e sessuale, ma non c’è nulla di male se questa situazione viene accettata da entrambi i partner e non produce frustrazione nella persona che si identifica in questa categoria.

A volte è solo un periodo transitorio della propria vita legato alle esperienze vissute, mentre in altri casi è un sentire che si protrae per l’intera esistenza.

Il suggerimento, se è possibile darne uno in questi casi, è quello di ascoltare sempre il proprio cuore e soprattutto non nascondere la testa sotto la sabbia per paura del giudizio sociale.

Non è affatto semplice essere se stessi in un contesto che tende a giudicare e classificare, ma è l’unico modo per raggiungere la serenità alla quale tutti ambiamo.

 

Puoi trovare interessante leggere: Sex Workers: assistenti sessuali, accarezzatori e consulenti del sesso, Omosessualità e disabilità, le doppie barriere di chi è gay e disabile, Adolescenza e sessualità nella disabilitàHai dubbi sull’orientamento sessuale: è normale? Cosa fare…,

 

Mi piacerebbe tanto leggere un tuo COMMENTO…
Iscriviti alla Newsletter
 a fondo pagina per restare sempre aggiornato

Autore DisabiliNews Redazione

La redazione di DisabiliNews.com, è attiva dal 2012, è composta da professionisti ed esperti del settore della disabilità, uniti dalla passione per l'informazione e la divulgazione. La nostra redazione lavora ogni giorno per offrire contenuti accurati e coinvolgenti, promuovendo il dialogo e il confronto sulla disabilità. Attraverso guide, approfondimenti e testimonianze, il team DisabiliNews si impegna a creare connessioni con il mondo esterno e a dare voce a chi vive la disabilità. Unisciti a noi e scopri il mondo della disabilità sotto una nuova luce! 🤨

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *