La rivoluzione in cucina non è data solo dalla realizzazione di nuovi piatti dal gusto strepitoso e dall’aspetto delizioso.
Al contrario, invece, la nuova rivoluzione culinaria italiana passa necessariamente per il concetto di inclusione, grazie allo chef Antonio, che ha saputo dare risalto alle persone con la sindrome di Down.
Approfondimenti
Un ristorante e albergo particolari
Lo chef Antonio, che lavora presso l’albergo Etico di Asti da lui fondato, ha saputo far breccia nel cuore delle persone che, quotidianamente, si trovano a dover fare i conti, sia personalmente che per conto dei propri parenti, con la discriminazione e l’esclusione sociale che, ancora oggi, vede protagoniste le persone con la sindrome di Down.
In Italia molte aziende e imprenditori tendono a essere restii ad assumere queste persone che non hanno proprio nulla in meno a una persona che non è caratterizzata da questa sindrome.
Proprio per tale motivo nasce questo progetto lavorativo e inclusivo che permette a chi soffre di disabilità di vario genere di far parte di una squadra di lavoratori pronti a lasciare il segno nel mondo culinario e non solo.
Un ristorante speciale
Solamente le persone con sindrome di Down e portatrici di altre disabilità operano presso questo particolare hotel e ristorante, fondato dallo chef Antonio Di Benedetto, che in passato ha avuto occasione di raccontare quanto sia stato difficile avviare questo progetto.
La diversità, come spiegato anche da chi lo ha sempre sostenuto e accompagnato in questo sogno divenuto oggi realtà, ha causato non poche problematiche, visto che le persone con questa sindrome vengono spesso prese poco in considerazione e soprattutto sottovalutate.
Questo non ha mai demoralizzato lo chef Antonio che, dopo aver conseguito il titolo di studio, si è rimboccato le maniche e ha deciso di creare un ambiente lavorativo che dia l’opportunità alle persone come lui non solo di avere un posto di lavoro stabile ma, al contempo, di avere l’occasione di poter stare assieme a tante persone, quindi avere delle relazioni e interagire con gli altri.
Un duplice progetto che, di conseguenza, permette a queste persone di avere la concreta opportunità di raggiungere un obiettivo fondamentale, ovvero avere un futuro lavorativo e fare in modo che la loro vita sia identica a quelle persone che, molto spesso, adottano determinati comportamenti che si ripercuotono sulla vita di queste persone.
La formazione e il lavoro
Presso l’albergo e ristorante dello chef Antonio le persone che soffrono della sindrome di Down e di altre simili vengono adeguatamente formate affinché queste possano essere professionali e offrano un servizio completo ai vari clienti, senza alcuna differenza rispetto agli altri alberghi.
Le lezioni vengono quindi tenute all’interno della struttura e permettono una crescita costante del personale, che quindi si ritrova a essere sempre adeguato alle varie situazioni, offrendo dunque un servizio ottimale totalmente privo di grossi difetti.
Ecco quindi che il progetto rappresenta il coronamento di un sogno per lo chef Antonio, che offre quindi un programma inclusivo a 360 gradi e l’occasione di non far sentire diverse queste persone, che potranno essere operative e fare in modo che la loro carriera sia costellata da una serie di successi.
Il film sullo chef Antonio e il suo progetto
Lo chef Antonio di Benedetto non è soltanto il protagonista di questa storia inclusiva che permette alle persone che soffrono della sindrome di Down e altre disabilità di poter essere parte integrante dei diversi settori produttivi italiani.
Al contrario, invece, spinto dalla curiosità relativa a questa particolare storia un regista australiano, venendo a conoscenza di questa storia la quale gli è stata raccontata da una sua conoscente che ha una figlia con la sindrome di Down, ha deciso di recarsi nel nostro Paese per scoprire i diversi aspetti che caratterizzano la medesima.
Rimanendo stupito da tanta voglia di essere considerati come persone e non semplicemente come disabili, il regista ha deciso di realizzare una pellicola che narra appunto la storia dello chef Antonio Di Benedetto e della sua voglia di realizzare questo particolare progetto.
Nella pellicola verranno raccontati tutti i diversi passaggi che lo stesso chef ha dovuto affrontare, i momenti di gioia e di sconforto che hanno contraddistinto la realizzazione dell’albergo e del ristorante nonché il modo di lavorare che il suo staff adotta all’interno della struttura.
Pertanto si tratta di una pellicola che ha il preciso compito di sensibilizzare le persone e fare in modo che queste possano capire quanto sia importante considerare chi soffre di questa sindrome persone normali, dando quindi loro la possibilità di poter essere parte integrante dei diversi progetti lavorativi italiani senza discriminarli a prescindere.
Per info sull’Albergo Etico:
https://www.albergoetico.it
Bellissimo articolo, specie nella parte dove si sottolinea che le persone con sindrome di Down devono essere considerate persone e non disabili
Bellissimo. Un inizio di buone pratiche.