Sessualità

Sessualità disabili e Omosessualità, un mondo di tabu

Scalare le montagne dei tabù

In una società purtroppo ancora vittima di tabù, preconcetti e pregiudizi, molte persone si trovano ad affrontare molte difficoltà rispetto ad altre ‘più fortunate’. I disabili, ad esempio, devono combattere tutti i giorni contro barriere architettoniche difficili da superare.

Gli omosessuali, d’altra parte, combattono contro stereotipi e omofobia, trovandosi vittime di uno stigma sociale difficile da lasciarsi dietro. Essere disabile e omosessuale, quindi, significa per molti ritrovarsi davanti da scalare il K2 e subito dopo l’Everest. La soluzione è aprire un dialogo costruttivo con tutte le parti coinvolte, al fine di eliminare tutti gli ostacoli ingiusti che queste persone si trovano ad affrontare, cosicché esse possano parlare liberamente con qualcuno per esprimere i propri legittimi dubbi.

Cosa intendiamo per disabilità?

Occupiamoci innanzitutto dell’aspetto ‘fisico’ di questi tabù: cos’è la disabilità? La condizione di disabilità è definita in Italia dalla legge 104, promulgata nel 1992: essa si verifica quando l’individuo non riesce a svolgere (o è limitato nel farlo) un’attività che di norma è alla portata di tutti.

A seconda delle caratteristiche dell’individuo, sono distinti per legge quattro diversi tipi di disabilità:

  • – sensoriale, che porta ad una perdita (o limitazione) dell’attività garantita di uno (o più) dei cinque sensi
  • – motoria, che porta ad una limitazione dal punto di vista del movimento
  • – psichica, relativa agli individui aventi problemi relazionali e psichici (quali psicosi o nevrosi), impendendo loro di condurre le normali funzioni sociali
  • – intellettiva, che impedisce all’individuo di utilizzare un linguaggio scorrevole tale da relazionarsi con gli altri (basso QI, disturbi dell’apprendimento, disgrafia o dislessia).

La sessualità in un disabile

Quello della sessualità è tema che, per tutti, inizia ad affiorare nell’epoca dell’adolescenza. A parte la componente fisica, questo è un tabù da sfondare quanto prima nella nostra società, perché è nell’adolescenza che si andrà a formare la nostra identità, cosa diventeremo da adulti.

Se già per un adolescente senza qualsivoglia disabilità, l’argomento ‘sesso’ è un tema spinoso, che provoca risatine isteriche e rossori al solo nominarlo, per un ragazzo o una ragazza disabile esso provoca un grosso senso di inadeguatezza.

Le mie limitazioni mi impediranno di avere un rapporto sessuale? Troverò mai qualcuno in grado di accettarmi con questa disabilità? Ma soprattutto, e questo è una domanda che si fanno soprattutto i maschietti, sarò ‘funzionante’?

Così come tutti gli altri adolescenti, è importante che l’individuo riceva un’adeguata educazione sessuale e sperimenti con il suo stesso corpo, per imparare a conoscersi e guidare il partner in quello che sarà poi il rapporto.

Affidarsi a uno specialista (quali i consulenti sessuali) sarebbe poi un’ottima idea per capire quali sono i propri limiti fisici e decidere il giusto grado di attività o passività nell’atto.

Disabilità e Identità Sessuale

Se già l’adolescenza è un periodo complicato per ogni ragazzo o ragazza, aggiungere la scoperta della propria identità di genere o sessuale rende il tutto ancora più difficile e pieno di tabù.

Mentre l’identità di genere è un percorso che l’adolescente affronta con sé stesso (l’identità di genere infatti non è da confondere con l’identità sessuale) nel definirsi come individuo, l’orientamento sessuale inevitabilmente prevede il coinvolgimento di un’altra persona, e quindi una disabilità potrebbe essere una limitazione nel relazionarsi.

Ed ecco, come già anticipato nell’introduzione, che l’individuo disabile si trova ad affrontare due grossi ostacoli, resi ancora più difficili da superare a causa dalla paura che si ha ancora, purtroppo, nel parlare con qualcuno di queste tematiche.

Purtroppo queste due comunità, quelle dei disabili e degli omosessuali, sono ancora oggi difficilmente integrati nella società e vengono spesso emarginati. Sfortunatamente, anche nella stessa comunità LGBT è presente un preconcetto di ‘inabilità all’amore fisico’ dei disabili e ciò causa l’esclusione di alcuni di essi.

Educare per abbattere le barriere

Anche se sempre più associazioni stanno nascendo per favorire l’integrazione degli omosessuali con disabilità, la disinformazione è ancora troppa. È necessario costruire un dialogo e sfatare i tabù: solo così si potranno eliminare gli ostacoli ad una società giusta ed inclusiva.

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