Il mondo del motociclismo disabili è pronto a divertire e, soprattutto, a regalare emozioni.
L’obiettivo è quello di coinvolgere gli aspiranti riders, diversamente abili. Una promessa che ha trovato, nelle associazioni di cui vi parleremo, la sua realtà: Nessuno può fermare chi è determinato a mordere la vita. Nemmeno un infortunio.
Approfondimenti
Il Motociclismo disabili come sport
Chi ha detto che la disabilità impedisce di essere indipendenti? In realtà, l’indipendenza è possibile anche per i ragazzi disabili. Anche se alcuni potrebbero pensare il contrario. Siamo qui per smentirli!
La patente speciale AS rende concreto l’obiettivo di riacquistare l’indipendenza, proprio grazie alle due ruote.
Per ognuno c’è una moto adatta alle proprie esigenze che è stata riadattata ed omologata. Sono di fatto mezzi strutturati per rispondere a qualsiasi tipo di disabilità. I piloti disabili possono quindi tornare a sentirsi vivi, come mai prima.
Corsi di scuola guida, eventi e gare, ma anche campagne di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale. Chi meglio dei riders può dare il buon esempio sulla vita?
Il calendario degli eventi e delle iniziative è sempre più ricco. I luoghi di svolgimento vedono anche le scuole, al centro delle attività informative.
La sicurezza stradale è fondamentale, ma anche saper affrontare quei momenti della vita che mettono a dura prova.
I riders sono la dimostrazione che volere è potere. Le avversità non smetteranno mai di bussare alla porta. La grinta e l’atteggiamento fanno la differenza.
La vita è un circuito in continua salita e discesa. L’unico modo per affrontarla è salire in moto e percorrere la strada. Un infortunio può aver provato a sbarrare il percorso. La chiave è non arrendersi e ricordare che il destino è nelle nostre mani!
Motociclismo disabili: le iniziative organizzate
Numerose le attività e gli eventi che sono stati svolti nel 2022. Anche nel 2023 il calendario sarà fitto di appuntamenti. Lo scopo è in parte sensibilizzare l’opinione pubblica ma anche i cittadini. L’altro, ben più importante, è il messaggio che non esiste limite che non possa essere superato.
Riappropriarsi della propria vita non è solo una speranza. È una realtà, a portata di mano.
Iniziative dello sport della moto per disabili
- Giornate per prendere confidenza con la moto,
- Corsi per conseguire la patente AS,
- Prove in pista con gli altri aspiranti riders.
La Onlus Di.Di. Diversamente Disabili
A garantire gli importanti obiettivi del motociclismo disabili, tra le varie associazioni spicca Di.Di. Diversamente Disabili.
Questa onlus si occupa dei Paralympics Riders ma non solo. È un centro d’eccellenza per le attività in moto. Qui si può ottenere la patente per la guida su due ruote. I corsi e le iniziative si svolgono nella città di Roma.
Il sogno è a portata di mano, così come il rombo dei motori che è in agguato per i riders disabili. Nessuna fretta di imparare, ma solo desiderio di rivincita. I motociclisti, che prendono parte alle attività, non hanno perso la voglia di mettersi in gioco. Arrendersi non è possibile, tirare fuori la grinta invece sì!
Grazie al centro specializzato, i piloti diversamente abili, che hanno ricevuto la formazione necessaria, possono unirsi al team. Le soddisfazioni sono dietro l’angolo, con la possibilità di gareggiare nel campionato nazionale o internazionale.
Un’opportunità da non perdere. Partecipando si ritrova l’energia e la fiducia nelle proprie capacità fisiche. Si ritrova inoltre quel carattere che, in realtà, non è mai stato perduto.
I riders diversamente abili non hanno più timore di guardarla negli occhi, la paura della disabilità e delle sue conseguenze.
Vogliono vivere, e sentire l’adrenalina della competizione e della gara scorrere nel loro corpo. Gli occhi comunicano spirito di rivincita verso il destino, e sete di vittoria. La moto rende possibile tutto questo. I limiti infatti sono fatti per essere superati, tornare in sella è possibile, l’importante è continuare a crederci!
Alberto Naska racconta il Motociclismo disabili
La mototerapia disabili
Si dice che l’unione fa la forza, ma in realtà fa molto di più. Lo spirito di squadra e lo scambio di esperienze e di difficoltà incontrate nella vita, sono i punti di forza. L’aspetto più importante.
A supporto un gruppo di professionisti e altri riders, che trasmettono coraggio e determinazione. La condivisione di racconti di vita è la punta di diamante. Perché quindi lasciare il sogno a marcire nel cassetto? Ci pensa la mototerapia a fare la differenza.
I benefici sono confermati dalle ricerche e sono reali. Questi sono in grado di portare benessere e nuova vitalità.
Andare in moto fa bene, porta energia e sprigiona vita. Lo fa in ogni suo movimento e curva. Ci vuole coraggio, ma i riders disabili non temono le difficoltà.
Testimonianze dei benefici della mototerapia
- 200 motociclisti disabili
- Gare e competizioni in Italia e all’estero
- Ben 12 le nazioni coinvolte
- 40 tra aziende e Partners a sostegno del progetto.
Anche la community ci crede, dai disabili iscritti fino ai follower che seguono i vari canali social. Gli utenti (definirli tali è riduttivo) sono diventati una famiglia allargata.
Grinta e determinazione, sorrisi e divertimento sono magia su due ruote. Le attività organizzate dalla Onlus straordinarie.
La mototerapia esiste e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Una storia di passione, quella dei tanti piloti amatoriali che partecipano. Ci sono poi anche i riders disabili, pronti per vere e proprie sfide agonistiche.
La Mototerapia di Vanni Oddera che regala sorrisi
Entra negli ospedali pediatrici in sella alla sua moto da cross per regalare ali a chi non ha nemmeno l’utilizzo totale delle gambe e accendere sorrisi sui volti dei bambini diversamente abili. Lui è Vanni Oddera, campione mondiale di Motocross Freestyle.
L’ha battezzata mototerapia e non c’è dubbio: spinge sul manubrio dell’acceleratore, in tema di buonumore, leggerezza e, perché no, anche divertimento.
Vanni Oddera: chi è
Il termine è stato coniato in Italia: la mototerapia, se non un vero e proprio brevetto, per Vanni Oddera è una sorta di marchio di fabbrica.
È un campione border line, Vanni, cugino di Gigliola Guerinoni (la mantide), come tiene lui stesso a precisare nell’autobiografia formato digitale, è figlio di un rabdomante. La moto è tutto (ci dorme anche insieme, a volte) ma la famiglia di più. Per questo, alla morte del nonno, Vanni racconta di aver avuto una vera e propria crisi di identità che lo ha tenuto lontano dalle due ruote e dalle competizioni per circa un anno.
Poi, Jader Toninello lo convince a tornare in pista: qualche mese dopo Daboot lo mette sotto contratto. Nasce così una lunga storia d’amore con il Freestyle Motocross.
Dal 2009 la mototerapia bambini e ragazzi diversamente abili
La mototerapia di Vanni Odera festeggia, nel 2022, il suo tredicesimo anno di successi.
Il debutto risale al 2009: all’inizio era un’iniziativa personale, ma, nel tempo, ha assunto dimensioni colossali e oggi sono circa 60mila, in tutto, il mondo bambini e ragazzi diversamente abili che hanno potuto salire in sella grazie al sostegno delle onlus.
Nel 2013, per la prima volta, grazie a Oddera, una moto è entrata in ospedale al Gaslini di Genova: il Free Style Hospital (questo il nome dell’iniziativa) ha commosso l’Italia e ha incuriosito le associazioni del Pianeta.
Lo scoppio della pandemia Covid-19 non ha bloccato la catena di solidarietà: è nata, così, la formula Mototerapia take-away e 8000 famiglie, grazie al sostegno delle associazioni, non hanno dovuto rinunciare alla cura. La moto di Odera è stata caricata su un furgone e, letteralmente, recapitata a domicilio dei bambini che, a causa della pandemia, non potevano più spostarsi da casa.
La carrozzina che plana sull’acqua
Dal 2013, Oddera ha abbracciato anche le moto d’acqua. All’inizio era lui a guidare portando a bordo i piccoli passeggeri. Ma poi il campione si è cimentato in un progetto più complesso: ha progettato lui stesso una carrozzina speciale, dotata di ammortizzatori rinforzati, che consente ai giovani con disabilità di planare sull’acqua, come in sella a una moto. Il primo collaudo è datato 2019 e oggi anche questo sport è una realtà consolidata.
Le Storie della Mototerapia di Vanni Oddera
Giulio ha 13 anni: non parla a causa di un disturbo psicomotorio ed è affetto da crisi epilettiche. Maggie di anni ne ha 9, è già stata operata di cuore due volte e, dalla nascita, ha problemi metabolici. Sono due tra le migliaia di bambini che fanno mototerapia e seguono Vanni Oddera ovunque lui vada. Hanno un’infanzia difficile, Maggie e Giulio, passata tra ospedali, esami e appuntamenti con i medici. Ed è proprio in ospedale, durante uno dei soggiorni forzati, che hanno conosciuto Vanni. E di lì non l’hanno più lasciato.
La mototerapia, per loro, è un modo per riappacificarsi con la vita, una sferzata di energia, una botta di adrenalina difficile da contenere già nei giorni che precedono ogni incontro. Vanni li porta in sella con sé, ed è felicità pura. Perché a bordo di una moto, chiunque è normodotato.