Il tennis tavolo paralimpico dedicato a persone con disabilità non è molto differente da quello giocato da persone normodotate. Viene utilizzato lo stesso tavolo da gioco le racchette e palline la Federazione Italiana Tennistavolo coordina tutte le attività.
Essere portatori di una disabilità non è un fatto che preclude la pratica dell’attività fisica. Anzi, molti limiti che si ritengono esistere esistono solo perché vengono autoimposti. Ciò accade quando non si ha abbastanza fiducia in sé stessi o non si nutre sufficiente speranza per il futuro.
Ma lo sport rappresenta proprio uno strumento efficace, dal valore realmente terapeutico, per riacquistare la motivazione e instaurare legami solidi che possano dare forza e determinazione.
Tra questi, il tennis tavolo paralimpico è un’ottima alternativa per accrescere soprattutto l’autostima, ma anche molte altre abilità, e per sviluppare una nuova consapevolezza di sé, derivante dal ritrovato equilibrio con il proprio corpo.
Approfondimenti
Come si gioca il tennis tavolo paralimpico?
Il tennis tavolo paralimpico è uno sport che può essere giocato a livello individuale, a coppie o a squadre, composte da 3 o 4 persone (che in questo caso si sfidano in due singoli e un doppio).
Rispetto alla versione tradizionale, non si discosta di molto, se non per il servizio, che se esce dai margini del tavolo viene semplicemente ripetuto.
Può inoltre essere indirizzato a qualsiasi lunghezza. Perciò che arrivi appena dopo la rete, a metà campo o al margine, non ha importanza. In pratica, il tennis tavolo non presenta differenze con il ping pong, se non che la prima è la denominazione con la quale è stato riconosciuto ufficialmente come sport olimpico.
Alle Paralimpiadi di Tokyo 2021 anche il tennis tavolo paralimpico è stato uno degli sport protagonisti, con 7 azzurri qualificati. Alla fine della competizione è stata riportata anche una vittoria nel torneo a squadre. Vittoria che ha coronato un sogno, che è stato possibile solo grazie a tenacia e determinazione di ogni tennistavolo paralimpico
Regole del tennis tavolo paralimpico
Più nel dettaglio, le regole del tennis tavolo paralimpico: si impiega un tavolo normale, esattamente uguale a quello che viene utilizzato nel tradizionale ping pong.
L’unica differenza è una piccola accortezza per consentire alle carrozzine di entrare sotto il tavolo. Ovvero, la sbarra laterale è più rientrante.
Questo è un elemento importantissimo per garantire la migliore integrazione di tutti i giocatori. Infatti, per giocare a questo sport, non esistono limitazioni: chiunque, con qualunque tipo di disabilità, può partecipare. Il segreto è trovare le strategie che meglio si adattano alla persona.
L’utilizzo della carrozzina non è un problema, e se l’atleta è tetraplegico, si lega semplicemente la racchetta al braccio. Inoltre, per garantire un equilibrio all’interno dei singoli match, in sede paralimpica i partecipanti sono suddivisi in classi in base al livello di disabilità fisica.
Regolamento e metodo di attribuzione del punteggio sono i medesimi rispetto al tradizionale tennis tavolo. L’unica eccezione è rappresentata dalla battuta nel match singolo, che non può avvenire in diagonale. Nelle partite, quindi, si arriva al meglio di tre set da 11 punti. Ovviamente la differenza sta nella pratica, dal momento che i tiri vanno modulati partendo da una differente posizione, in caso si sia in carrozzina, e anche la visuale che hanno gli atleti è diversa.
Tennistavolo Giochi paralimpici
Rio 2016
- Mohamed Amine Kalem – Bronzo – Individuale TT9
- Giada Rossi – Bronzo – Individuale TT1-2
Tokyo 2020
- nessuna medaglia per l’Italia
Il valore del tennis tavolo paralimpico nella crescita personale
Come molti sport paralimpici, il tennis tavolo rappresenta una vera e propria palestra, sia per il corpo che per la mente. Da una parte aiuta a sviluppare molte abilità che, dopo l’avvento di una patologia, possono venire compromesse oppure dimenticate. La prima di queste è la velocità.
Nel tennis tavolo, infatti, non si ha solo a che fare con una pallina, ma con un’altra persona che le imprime una certa velocità che, di volta in volta, è diversa.
L’atleta impara presto a farci i conti, riuscendo, di conseguenza, a riadattare le sue risposte. Ma anche gli stessi movimenti devono essere calibrati a seconda delle proprie intenzioni.
Ecco allora che, dopo aver imparato le basi della tecnica, l’aspirante tennista acquisisce una nuova dimensione del proprio corpo, dei cambiamenti che ha subito, e impara a prendere maggiore dimestichezza con la nuova realtà.
Benefici del tennis tavolo nella disabilità
Di pari passo, lo sviluppo di queste doti fisiche consente anche di raggiungere un maggiore benessere psicologico, che costituisce la parte più interessante e benefica dello sport praticato sia a livello amatoriale che agonistico. Prima di tutto, le partite possono essere lunghe. Questo implica la necessità di mantenere una certa lucidità anche per molto tempo.
Una resistenza mentale, oltre che fisica. Anche la concentrazione è fondamentale, e deve sempre accostarsi a una reattività pronta ed efficace, capace di riadattare in tempi brevi i propri movimenti e intenzioni, a seconda di quelli dell’avversario. Flessibilità e problem solving vengono così incoraggiati a crescere, e predispongono il terreno per un miglioramento nella capacità decisionale.
Questo può rappresentare un fattore critico, dal momento che dopo un drastico cambiamento è normale trovarsi spiazzati e non sapere in che direzione andare. Infine, il beneficio più grande del tennis tavolo paralimpico, è il potere di accrescere la fiducia in sé stessi.
Mentre le partite in doppio possono dare importanti conferme sulle proprie abilità relazionali, quelle in singolo sono un vero pieno di autostima. La disperazione e la percezione di non riuscire vengono facilmente combattute con lo sport, e il tennis tavolo paralimpico ha tutte le potenzialità per aiutare molti a ritrovare se stessi, il proprio equilibrio e la propria serenità.