Nel XIX secolo la Valnerina, la Cascata delle Marmore e il vicino lago di Piediluco costituivano delle tappe del “Gran Tour“, viaggio a carattere culturale che intellettuali, artisti e viaggiatori nel corso del Settecento e dell’Ottocento, intraprendevano nel nostro Paese alla scoperta della bellezza e dell’armonia.
Il Parco fluviale del Nera si distende longitudinalmente seguendo il corso del Nera, fiume che da sempre ha significato riserva di acqua e di cibo per gli abitanti del luogo e che affascina il visitatore per la sua capacità di disegnare territori diversi: ora, infatti, corre impetuoso in percorsi stretti e tortuosi, tra strette gole caratterizzate da pareti calcaree, ora invece scorre lento tra ampie pianure. Alla grande ricchezza di acque corrisponde la presenza di numerose specie botaniche igrofile come il salice bianco, il vinco, l’ontano nero, il pioppo bianco, che rendono particolarmente interessante un’osservazione più attenta. Meravigliose le faggete presenti nelle aree montane contigue al Parco, come pure di raro pregio le specie floreali dei pascoli più elevati (da segnalare la presenza dell’orchidea selvatica, del tulipano montano, della genziana, delle peonie selvatiche solo per citare le specie più note). Fra le specie più rare, il gatto selvatico e il lupo appenninico nelle zone montane più elevate, nonché rari rapaci come l’aquila reale, il biancone, la poiana, l’astore e animali acquatici come la gallinella d’acqua e il martin pescatore.
Il territorio del parco è stato oggetto di una forte antropizzazione e tante sono le emergenze storico-architettoniche; proprio per questo il tema della conservazione delle aree naturali deve tenere conto del patrimonio umano, storico e culturale che costituisce esso stesso un valore da tutelare. Antichi castelli medievali, borghi rurali, rocche, torri, vecchi casali, molini, pievi e monasteri caratterizzano il contesto paesaggistico; di particolare interesse i castelli e i borghi della Valnerina. La presenza di numerose chiese, eremi e abbazie testimonia, poi, la vivacità dell’attività anacoretica e religiosa nella zona, patrimonio ulteriormente arricchito dalla presenza di pregevoli affreschi.
Il fattore di maggiore attrazione rimane però la Cascata delle Marmore, uno spettacolo unico che lascia senza parole: 165 metri di altezza, un movimento infinito, invincibile e al tempo stesso fermo e immobile, di quella stabilità che contraddistingue i grandi condottieri. Grandi letterati, artisti e regnanti provenienti dai più lontani Paesi, fecero sosta in questa zona per ammirare la singolare bellezza della Cascata. Oltre ad affacciarsi dai numerosi belvedere costruiti nell’arco dei secoli per permettere una visione ravvicinata, meritano di essere percorsi i diversi sentieri che circondano la cascata.