sabato , Settembre 30 2023

Parco Valle del Ticino

Parco Valle del TicinoGrazie ad una collocazione geografica particolare il Parco naturale lombardo della Valle del Ticino, primo Parco Regionale d’Italia, presenta una notevole varietà floristica e faunistica.

Il paesaggio varia dalla montagna, alla collina, alla pianura. Presenza significativa è quella del fiume Ticino con la sua vallata che rappresenta ben il 40% dell”intero territorio protetto. Questa è anche la parte più interessante, sia dal punto di vista naturalistico, per la ricca vegetazione idrofila, sia dal punto di vista economico essendo molto sviluppata l’agricoltura. Il clima caldo umido e la ricchezza di acque irrigue sono tra le condizioni fisiche e ambientali che hanno favorito la coltivazione del riso nell’area del vercellese, novarese e Lomellina. Proprio le acque del Ticino hanno permesso che la risicoltura diventasse l’attività principale della zona.

La superficie protetta è caratterizzata dalla forte presenza di boschi, in gran parte costituiti dalla quercia, dal nocciolo, dal biancospino, dal gelso e dai pioppeti. Tutta l’area ha conosciuto da sempre una forte antropizzazione e non sempre la presenza umana ha saputo essere discreta e rispettosa dell’ambiente naturale; se a volte è riuscita ad apportare interventi migliorativi come per le marcite, nella maggior parte dei casi ha distrutto molte risorse, soprattutto quelle boschive. Oggi la missione del Parco è proprio quella di promuovere lo sviluppo economico del territorio ma nell’ottica della sostenibilità.

Nel Parco del Ticino vivono stabilmente 48 specie di mammiferi. I carnivori, dopo la scomparsa del lupo e della martora, sono rappresentati da volpe, tasso, donnola, puzzola e faina. Nel corso del ciclo annuale sono presenti nel territorio del parco ben 246 specie diverse di uccelli. Quelle di cui è stata accertata la nidificazione durante l’ultimo secolo sono 107. Gli uccelli acquatici costituiscono le specie più numerose e rappresentative: garzette, nitticore, sgarze col ciuffo, aironi rossi e aironi cenerini frequentano sia le lanche che le risaie e hanno insediato colonie numerose e in costante espansione. Non mancano il martin pescatore, il gruccione, la gallinella d’acqua, lo svasso, la folaga. In ogni stagione è possibile ammirare splendide e variopinte farfalle che volteggiano tra i fiori; meraviglioso perdersi seguendo con lo sguardo la loro danza.

Il fiume da sempre ha rappresentato un confine naturale e, al contempo, uno snodo essenziale tra regni, nazioni, popoli e civiltà differenti. A testimoniarlo, oggi restano i numerosi castelli, i manieri, le torri di avvistamento, le fortificazioni, disseminate lungo tutto il suo corso; molte di queste sono ben conservate, altre invece hanno conosciuto talmente tanti rimaneggiamenti da snaturarsi e perdere la loro fisionomia originale. Va ricordato il castello di Vigevano, considerata una delle opere fortificate più importanti d’Italia. Nel Parco si trovano anche diversi monasteri e abbazie, dotati di edifici imponenti. Ad Arsago Seprio è ubicata la chiesa di San Vittore; il battistero che risale al XII secolo, è uno degli edifici religiosi più importanti nell’area settentrionale del parco. I complessi abbaziali più prestigiosi sono quelli di Bernate Ticino e di Moribondo. Due i santuari del territorio: la Madonna della Ghianda di Somma Lombardo e la Madonna delle Grazie nella frazione Bozzole di Garlasco, entrambi costruiti su luoghi di apparizioni o per documentare eventi miracolosi.

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